I fili di sostegno

fili

“Una nuova era in medicina e chirurgia estetica viene dall’America dove la FDA approva una nuova metodica per il ringiovanimento soft del volto e del collo” 

La chirurgia estetica diviene sempre più soft, mentre la medicina estetica accresce sempre di più il suo ruolo di supporto e di prevenzione. Oggi la domanda imperante è:” Dottore, vorrei migliorare, ma senza cambiare, magari in più tempi”.

E’ segno di intelligenza e di un nuovo gusto estetico. Non è giusto giudicare chi la pensa diversamente, ma occorre però prendere atto che quella corrente di pensiero iniziata in Europa alcuni anni fa, oggi ha colpito anche l’America, dove la chirurgia estetica soft inizia ad imperare. Non si  richiedono più i volti gonfi e statici di una volta. La mimica deve essere conservata, così come alcune rughe , quelle che segnano la storia, ma non quelle  dell’età.

E così anche la chirurgia cosmetica è cambiata. Si cerca di cambiare il volto solo per il giusto necessario, “migliorare ma non trasformare, correggere senza demolire”, infine ricercare l’armonia integrale del paziente. Per raggiungere questo fine è importante, però,  arrivare presto. Infatti, quando i tessuti sono ormai troppo in eccesso occorre utilizzare i tradizionali interventi con asportazione dei tessuti.

Riuscire invece a prevenire o a rallentare i cedimenti può essere la scommessa vincente della medicina e chirurgia cosmetica dei nostri giorni. In questa ottica la letteratura scientifica più recente ha messo in evidenza molte proposte interessanti, supportate da importanti ricerche cliniche che indicano la possibilità di ottenere buoni risultati con minori complicazioni. Fra queste, di estremo interesse e di grande curiosità, si trovano quegli interventi per il ringiovanimento soft del volto che utilizzano i fili chirurgici  di sostegno, nelle loro diverse composizioni e utilizzazioni.

La nascita dei fili chirurgici di sostegno risale ad oltre cento anni fa. A fare progredire l’idea è stata poi l’osservazione della tipica peluria di una animale esotico, detto “ Erethizon Dorsatum”caratterizzato da un pelo liscio con delle spine che permettono all’animale di attaccarsi alle foglie.

I fili trazionano e correggono, permettendo anche di RALLENTARE il progressivo cedimento dei tessuti.

Alla chirurgia correttiva si associa anche la chirurgia preventiva. Ma la rivoluzione arriva nel 2004.

Da oltre dieci anni negli USA, ricercatori coordinati dal Dr. Ruff  stanno provando materiali e metodologie che hanno portato al riconoscimento , da parte della FDA, di un particolare e completo filo chirurgico spinato per il ringiovanimento del volto. La FDA ha anche approvato una vera e propria metodologia di applicazione aprendo definitivamente le porte allo sviluppo di una strategia nuova e soft di ringiovanimento del volto e di chirurgia estetica limitando le incisioni.

Come è costume legislativo americano, la FDA ha anche richiesto che i medici utilizzatori della metodica approvata avrebbero dovuto partecipare ad un completo addestramento pratico per utilizzare al meglio la metodica. L’ industria americana che ha brevettato la metodica ha poi individuato i vari opinion leaders nelle varie nazioni. E’ nato così in Toscana, ad Arezzo, il primo centro di Eccellenza per la nuova metodologia diretto dal prof. Pier Antonio Bacci, dedicato alla formazione dei nuovi utilizzatori che già sono operativi in Italia.

Questa innovativa metodica, definita “Contour ThreadLift®”,  si avvale  di sottilissimi fili chirurgici a spiga di grano e di mini aghi e si effettua in anestesia locale e in  regime ambulatoriale. I fili agiscono da tensori e vengono   inseriti  sotto la pelle riposizionando i tessuti e risollevando  le aree trattate.  Si tratta di un approccio soft, senza traumi e che permette di  ridurre i segni dell’invecchiamento in tutta sicurezza.

La metodica, che è stata perfezionata ed approvata nella sua esecuzione, risulta non dolorosa e non cruenta. I risultati si consolidano in   30-40 giorni, che è il tempo necessario al collagene ed ai tessuti per recuperare la sua migliore struttura e posizione. In questo periodo i fili creano, da un lato, una fibrosi controllata nei tessuti che favorisce  la retrazione tessutale ed un riposizionamento naturale, dall’altro, favoriscono una rigenerazione del collagene ed una tonificazione degli stessi. In sintesi un ringiovanimento sia dell’aspetto che della struttura.

Si sono aperti così nuovi orizzonti anche per altre sedi come il cedimento del gluteo e del seno, delle braccia e dell’addome.

Oggi le tecniche si sono affinate e l’obbiettivo è  quello di ottenere buoni risultati con piccoli ritocchi, magari da ripetere a distanza di tempo. Le nuove tecniche non sostituiscono la chirurgia tradizionale, ma si affiancano offrendo, nelle maggior parte dei casi, nuove alternative meno cruente, soprattutto agiscono anche in fase preventiva.

 La metodica

I fili di sostegno presentano una serie di spine con punta acuta per il miglior aggancio ai tessuti, sono bianchi e non sono riassorbibili. Il filo viene introdotto nel sottocute dove trova la sua migliore posizione e dove viene inserito con un andamento a zig-zag per avere un migliore aggancio sui tessuti. Ottenuta la posizione ideale accettata dalla paziente stessa, dopo aver valutato l’effetto della statica e della mimica del volto nei suoi vari movimenti di masticazione, bacio, sorriso ed altro, si esercita una ipercorrezione necessaria alla migliore tenuta nel tempo, le pliche che si evidenzieranno sulla parte alta del volto (di solito fra i capelli) per qualche giorno sono necessarie per il migliore risultato e richiederanno un po’ di pazienza.

Di può associare anche una tecnica a rete da noi utilizzata da alcuni anni per il trattamento mini invasivo dei cedimenti non avanzati della cute di braccia, addome o interno coscia, ma anche nel volto quando questo necessita di una semplice ristrutturazione tessutale. Tale strategia permette un’interessante retrazione tessutale, in particolare se viene associata a trattamenti dermocosmetici che ne favoriscono la ristrutturazione, come “Epo Light Lift” o “Endo Light Lift”, cioè un trattamento dermocosmetico o laser per favorire retrazione e ringiovanimento, sempre in modo mini invasivo..  Ma quando l’eccesso di tessuto è troppo avanzato occorre mettere sul piatto delle valutazioni anche la possibilità di praticare la normale strategia chirurgica tradizionale, magari in modo ridotto associando più metodiche.

I risultati richiedono un pò di tempo di attesa

Con l’uso delle nuove metodologie con i fili di sostegno si può parlare veramente di chirurgia estetica mini invasiva.

L’utilizzazione dei fili di sostegno nella giusta metodologia, in più sessioni, talvolta associati a piccole incisioni ed asportazioni cutanee, possa costituire una via seria e mini invasiva per molti pazienti che richiedono di ringiovanire il proprio volto e la propria espressione. I trattamenti dermoscosmetici, il soft laser resurfacing e la strategia in più tempi perfezioneranno infine i risultati.