La metodologia “REX SKIN WAY”
La moderna medicina e chirurgia estetica richiede sempre di più dei trattamenti mini invasivi che vengono offerti dai differenti protocolli che oggi hanno raggiunto un alto grado di sperimentazione e di sicurezza, con buona risposta del rapporto costo-rischio-beneficio. Da alcuni anni vengono anche utilizzate metodiche di anestesia locale a contatto o per via transdermica utilizzando delle apparecchiature elettromedicali particolari che permettono l’introduzione della sostanza senza l’uso degli aghi.
Un nuovo protocollo prevede la utilizzazione della metodologia “Eporex K69” prevede:
1) Umidificazione della cute e cavitazione ultrasonica sfruttando le proprietà di un manipolo dello strumento che produce onde ultrasoniche con la formazione di un campo di micro-bolle di vapore che favoriscono il distacco delle cellule cornee morte dando nel frattempo una regolarizzazione dell’epidermide senza arrivare alla esfoliazione ottenuta con la microdermoabrasione.
2) Introduzione per via isoforetica dello stesso prodotto anestetico disciolto nella camera di ionizzazione contenente il gel. Sfruttando il terminale isoforetico dello strumento si può eseguire una differente fase finalizzata ad idratare i tessuti sottocutanei ed introdurre sostanze per via transcutanea grazie al sinergismo ottenuto scaricando l’onda elettrica non sulla cute ma direttamente dentro una tipica camera di ionizzazione dove si trovano i principi attivi sotto forma di gel che vengono così caricati elettricamente e preparati al trasporto ionico. Per la caratteristica tipica della metodologia e per le numerose esperienze fatte in medicina dello sport e fisiatria, essa è risultata quindi di elezione nei trattamenti che richiedono una terapia dei tessuti profondi così come per i trattamenti antalgici.
La metodologia “Eporex K69” favorisce una introduzione transdermica delle sostanze rivitalizzanti e botulinosimili utili nei trattamenti di ringiovanimento del volto e del collo, così come per smagliature, acne e cicatrici.