Pubblicazioni

PUBBLICAZIONI Autore di circa 200 pubblicazioni  scientifiche pubblicate in riviste internazionali, di cui 3 indicizzate e sei monografie tradotte in inglese e spagnolo.
1986 Primo testo scientifico su  ” La flebectomia ambulatoriale “ ( Muller-Bacci, Ed. Salus -),
1987 Ha scritto per il grande pubblico il testo “Prevenire e guarire varici e cellulite” (MEB)
1993 Ha scritto per il grande pubblico il testo” Per camminare in bellezza” (MEB)
1996 Ha tradotto in italiano il libro del chirurgo plastico Ivo Pitanguy “Imparando con la vita “  (Mediamix )
1996 “Complicazioni ed emergenze in chirurgia ambulatoriale “ (Viviani – Bacci – Mancini, Ed. Mediamix -)
1996 “Scleroterapia e chirurgia” (in “Scleroterapia” di Pitzus – Mariani – Ed. Minerva Medica)
1998 ” La terapia della cellulite” in La Medicina Estetica (Buenos Aires)
2000 ” Il piede in Flebologia” ( in “La Flebologia” di Mancini S. e Coll – UTET Torino)
2000 Ha pubblicato il libro scientifico ” Le celluliti” (Alberti Editori, Arezzo) che ha rivoluzionato il trattamento di questo inestetismo codificando un protocollo di diagnosi ed un protocollo di trattamento ( protocollo BIM.ED-2) con l’utilizzazione integrata di varie tecniche mediche e chirurgiche.
2003 “La cellulite da scoprire” (Alberti Ed.)
2004 “La matrice extracellulare” (Albergati – Bacci, Minelli editore Arezzo)
20042007 “Cellulitis” (Goldmann – Bacci – Hexsel & Coll., Taylor and Francis Edt, New York,)Ha pubblicato il primo libro a livello internazionale su “La chirurgia estetica mini invasiva con fili di sostegno” (Minelli Editore) tradotto poi in spagnolo. “cirurgia estetica minimamente invasiva con hilos tensores”, amolca editor, caracas)

Viaggio nella Bellezza

a cura di Pier Antonio Bacci

Club Rotary Est Arezzo – Hotel Minerva 26 Marzo 2015

Può sembrare folle parlare di bellezza in una società caratterizzata dall’esasperazione dell’immagine capace di aprire quelle porte che facilitano la realizzazione di ambizioni e carriere, specialmente nel sesso femminile. Oggi tutto è esposto e portato all’eccesso, e “bello” sembra tutto ciò che può essere comprato. A questo fine si creano miti, idoli e mode che devono durare il tempo necessario per recuperare l’investimento e portare guadagno.

In questa corsa ossessiva, dove sembra contare più il mercato di altri importanti valori, sembrano scomparire tanti aspetti dell’essere umano, come la riflessione, l’eleganza, il rispetto, la spiritualità, la sacralità, la solidarietà, il buon gusto e la misura nelle cose, ma se cerchiamo la bellezza senza perderci nel mondo dell’estetica medico-chirurgica, è possibile invece scoprire che tutte le sue più profonde e nobili caratteristiche non sono state perdute, ma solo “coperte” da un velo che è possibile eliminare con un viaggio.

Ed un viaggio nella bellezza non può che portare a riflessioni intime e profonde, con domande che ciascuno deve porsi e con risposte caratterizzate dal dubbio e dalla sensibilità.

Definizione

Il binomio “Libertà e Bellezza”, a cui si aggiunge “Regole e  Rispetto”, è certamente un grande assente nella nostra società: basta vedere l’arroganza delle persone e lo scempio estetico fatto all’ambiente, cosicché la Natura è costretta a realizzare ciò che gli Uomini non sono capaci di fare.

Non c’è bisogno di scomodare apocalittiche teorie filosofiche o scientifiche per comprendere che stiamo vivendo un “grande cambiamento”, una “apocalissi” annunziata sia nei testi sacri che nei più terreni teoremi della termogenetica, dove Energia e Materia sono costanti nell’Universo, e possono essere solo trasformate con un’inevitabile dispersione energetica, che “non è distruzione, ma passaggio”.

Chi è abituato ad usare solo la Ragione può anche cadere nel terrore e nella disperazione, al contrario di chi sa utilizzare la Sensibilità, che permette di dare un senso alla frase di Miskin, nell’Idiota di Dostowiesky:  “la Bellezza salverà il Mondo”.

Vari sono stati i tentativi per definire la Bellezza, ma lei sempre sfugge e non vuol essere limitata in ristrette parole, costituendo quel concetto della Bibbia secondo il quale Dio fece il mondo “Thov” , tradotto agli inizi come Buono, ma da intendere invece come Bello, nella più appropriata traduzione greca di “Kalos”, poiché il Buono è già compreso nel Bello.

La Bellezza è la migliore rappresentazione della Creazione, la definizione forse più a noi vicina è quella di Ugo Foscolo: “E’ bello tutto ciò che genera emozione”, a cui risponde il Prof. Ivo Pitanguy scrivendo che “..io la bellezza non la saprei definire, ma quando c’è riesco a percepirla!”

Si sale quindi in piani diversi e più profondi, dove vibrazione, sensibilità, armonia, proporzione e percezione lasciano in un angolo i limitati strumenti della Ragione. 

Canoni e proporzione

Nel trascorrere del tempo sono cambiati i canoni della bellezza e i gusti estetici, ma sono rimaste inamovibili ed eterne le regole della Geometria universale e di quelle Proporzioni divine che gli stessi Romani ripresero dalla cultura greca, tanto che Vitruvio, già nel primo secolo avanti Cristo, così scriveva: ”….la natura ha composto il corpo umano in modo tale che il viso, dal mento all’alto della fronte, fosse la decima parte del corpo….”.

Nel suo “De Architectura”, Marco Vitruvio Pollione descrive le proporzioni numeriche e geometriche che caratterizzano l’uomo e si rifanno a quei Numeri e a quelle Geometrie con le quali è stato pensato e generato l’Universo. Rappresentano cioè gli stessi rapporti geometrici che i Greci chiamarono “Proporzioni divine o auree”.

E la cosa non sfuggì al genio del fisico pisano Leonardo Fibonacci, che nel 1200 dette vita al rapporto matematico numerico “1,618”, il “phi” che definisce il “numero aureo delle proporzioni”, ma non sfuggi neanche a Leonardo che ci ha lasciato intriganti e perfetti disegni che descrivono minuziosamente l’anatomia umana: un capolavoro di bellezza, armonia e proporzione.

Nel ”De prospectiva pingendi”, oggi magistralmente edito dal Museo Aboca di Sansepolcro, Piero della Francesca svilupperà infine quella prospettiva che stravolgerà la stessa arte pittorica, anche se la Bellezza non è solo questione di geometriche proporzioni, poiché una casa armonica e proporzionata ha bisogno di qualche altra cosa che la renda viva, poiché la foto rende eterna l’immagine della casa, ma non riesce a descrivere le emozioni dei suoi abitanti.

Piero della Francesca sapeva tutto questo ed ha sempre nascosto nei suoi capolavori utili indicazioni per alzare il velo su alcuni segreti della Vita e della Generazione, attraverso la sua particolare visione di “bellezza splendente”, una caratteristica che evidenzia la luce, la luminosità, il calore e la vibrazione energetica della Vita.

Ogni rappresentazione della sua “Madonna” ha il volto serio ma non triste, serio ma non severo, bello ma non luminoso, che porta l’osservatore a riflettere in se stesso. Se la sua “Madonna” ha una bellezza divina, quella irradiata dal volto della “Maddalena” ha invece una terrena femminile luminosità, ma è nella “Madonna del Parto” che si trova la vera profonda differente luminosità, perché in quel grembo si genera la Vita.

Nella storia di ogni Essere Umano, quello che infine veramente conta è il “libro della vita”, quello più difficile da scrivere perché fatto soltanto di esempi, nella via della ricerca l’Arte e la Natura riescono ad indicare la strada, l’una perché espressione dell’Anima, l’altra perché costituisce il libro sacro dell’Universo. Con l’Arte, la Musica, la Poesia e la Natura è possibile fare un vero viaggio nella Bellezza, non per scoprirne l’origine, ma il suo significato, passando attraverso le emozioni.

Il bisturi che porta il sorriso

Anche l’estetica può favore le emozioni, ma fu da un tragico incendio che nacque in Brasile la chirurgia estetica. Non fu un inizio semplice, poiché la chirurgia plastica era osteggiata dai chirurghi generali che ritenevano inconcepibile ed ingiustificabile che un buon chirurgo si dedicasse a questi aspetti futili, ma il destino scrisse la storia. In una periferia di Rio de Janeiro esiste un grande quartiere chiamato “Niteroi”, oggi una vera città collegata al centro da un ponte sul mare lungo 13 chilometri. In quella zona, negli anni cinquanta, era stabile il “Grande Circo Nordamericano”, la cui copertura era capace di contenere quasi 5.000 persone, ma il 17 dicembre del 1961, circa 2500 persone, nella maggioranza bambini, fu sopraffatta dal fuoco con circa cinquecento morti e altrettanti sfigurati.

L’intuizione e la disponibilità del giovane prof. Ivo Pitanguy e dei suoi colleghi contribuì a ridurre le sofferenze di tanta gente, mentre, da quelle tristi esperienze, nasceva la chirurgia plastica-ricostruttiva, che sa dare sollievo ai soldati mutilati od alle vittime della violenza urbana o della strada, evidenziando che la sofferenza è la stessa in tutte le latitudini ed emisferi, anche laddove il trauma o la natura si presentano in modo violento o apparentemente ingiusto.

Fu così che nacque quella chirurgia che può migliorare la qualità della vita e portare sorriso per chi ha deformità e alterazioni strutturali, ma anche per chi chiede più semplicemente di vivere meglio con se stesso. Per esempio, il seno è un grande segno di femminilità e rappresenta la caratteristica primordiale dell’identità della donna, una carica simbolica che può generare importanti alterazioni psico-somatiche e sociali nelle persone che hanno inestetismi mammari o, peggio ancora, che presentano deformazioni causate da una mastectomia per il trattamento di un tumore, di un cancro o di un trauma, portando anche alla non accettazione della propria immagine. La disarmonia tra la forma idealizzata e quella provocata dalla deformità o dall’inestetismo può portare a problemi psicologici tali da rendere difficile tanto la convivenza sociale che la vita familiare.

Purtroppo, per molti anni, si è cercato di esasperare l’estetica con la creazione di volti, seni e corpi inaccettabili e  ridicoli, spesso in antitesi anche con i canoni di bellezza, ma oggi il vento è cambiato e le persone chiedono di armonizzare volto e corpo, senza cambiare espressione. 

Il viaggio

La cura del proprio corpo costituisce la migliore prevenzione contro l’invecchiamento e le malattie degenerative, ma non si può disconoscere che anche la medicina e chirurgia ad indirizzo estetico hanno vissuto un forte sviluppo negli ultimi anni tanto da arrivare all’offerta di risposte scientificamente certe ed utili per il miglioramento della qualità della vita.

Se è vero che i miracoli non possono essere fatti con il bisturi, è altrettanto vero che, con il bisturi, è spesso possibile far tornare il sorriso sulle labbra di coloro che hanno perso la loro sicurezza, l’autostima e la voglia di vivere, riuscendo anche a rendere più dolce la strada che dalla gioventù porta verso l’età avanzata.

Si potrebbe concludere che la bellezza è, infine, una qualità dell’anima e che l’essere belli, a differenza dell’apparire, significa riuscire a percepire quella bellezza universale che ha la capacità di farci trovare la nostra armonia, talvolta soltanto guardandoci allo specchio.

Un’armonia che permetterà di scoprire noi stessi per dare agli altri il meglio di sé e tentare di scrivere una storia che sia degna di essere letta, ed in quest’ottica, anche il cercare di migliorare il proprio corpo, non è da condannare.

Un viaggio nel mondo della bellezza non può che iniziare dalla sua storia e dalla propria storia, irradiare bellezza significa percepirla e viverla, ma è cosa diversa dalla pura esteriore estetica.

Fare arte significa creare emozioni trasmettendo le proprie emozioni, e quando un’artista ha fatto un suo profondo percorso di crescita interiore, allora può certamente trasferire nelle sue opere tutto se stesso, cosicché il suo messaggio può essere ricevuto da chi ha la giusta vibrazione per percepirlo:  così è per la Bellezza.

Nella vita, ciascuno deve sempre “osare, volere, sapere e tacere”, perché, come la Bellezza, la propria crescita e la propria armonia interiore non necessitano di essere raccontate, perché si raccontano da sole.

Bibliografia

 

  1. Masotti Biggiogero, Luca Pacioli e la sua “Divina Proportione”,Rend. Ist. Lombardo Sci. Lett., 94 (1960)
  2. Plotino, La presenza divina, introduzione di G. Faggin, D’Anna editrice, Messina-Firenze 1967
  3. Rifkin, Entropia, Arnoldo Mondadori, Milano, 1982
  4. Giovanni Paolo II°, Sollicitudo rei socialis, Edizioni Vaticane, 30.12.1987
  5. Huxley, La più bella pittura del mondo, in Attilio Brilli, “Borgo San Sepolcro. Viaggio nella città di Piero”, Tibergraph Editrice, Città di Castello,1988
  6. Picknett, Maria Maddalena, L’Età dell’Acquario, Torino 1997
  7. Maetzke, Introduzione, in Piero della Francesca, Arti grafiche A. Pizzi Editore per BPEL, 1998
  8. Andrea Oppo, Dostoevskij: la Bellezza, il Male, la Libertà in “XÁOS. Giornale di confine”, Anno II, N.1 Marzo-Giugno 2003
  9. Allegretti, Piero della Francesca, Rizzoli/Skira, Milano 2003
  10. A. Bacci, Ivo Pitanguy una leggenda, rileggendo “Aprendendo com a vida”, Minelli editore, Arezzo 2004
  11. Ronchey, L’enigma di Piero, BUR, Milano 2006
  12. Faralli, Introduzione, in Piero della Francesca e le Corti Italiane, Skira ed. Milano 2007
  13. Bacci P.A., Viaggio nella Bellezza, Minelli Editore, Arezzo 2009
  14. Capotummino, La Croce ansata Ankh ed il connubio mistico, Studi sull’antico Egitto, www.esonet.org
  15. Ciocci A., Luca Pacioli, fra Leonardo e Piero della Francesca, Aboca Museum Editore, Sansepolcro, 2009
  16. Piero della Francesca, De prospectiva pingendi, Aboca Museum Editore, Sansepolcro, 2010
  17. Ungarelli M, Armonia degli opposti, alla ricerca della libertà, Armando Editore 2010
  18. Fazzi, La conchiglia dell’essere, Ed. Polistampa, Firenze, 2011

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